Tomas Milian è morto a 84 anni per un ictus.
Ha interpretato tantissimi personaggi, e fra i più famosi ricordiamo sicuramente “Er Monnezza” e “L’ispettore Giraldi”.
Tomas Milian è morto nella sua abitazione di Miami attorno alle 23 ora locale.
Quintín Rodríguez Milián, in arte Tomas Milian era nato a Cuba, in un villaggio non lontano dall’ Avana il 3 Marzo del 1933.
Arrivato in italia negli anni ’50 dagli Stati Uniti dove viveva, si presenta al mondo del cinema italiano con il film “con 5 dollari in tasca”.
Oltre 100 film fra cui tanti film italiani presenti nella sua carriera da attore, tra ruoli western, polizieschi, e tanto altro. Una media di 2 film all’anno insomma fra gli anni ’60 e gli ’80. Tomas Milian del resto era molto ambito in quel periodo: bello, affascinante, scaltro e brillante aveva lavorato da subito con grandi nomi dello spettacolo, come Lattuada e Visconti, Maselli e Pasolini, Dennis Hopper e Liliana Cavan. Il suo massimo lo ha comunque raggiunto con i polizieschi, dove ha interpretato con successo l’ispettore Nico Giraldi oltre che con il suo personaggio cult, Er Monnezza, con cui ha coronato la sua carriera.
La Vita:
Figlio di un militare, un generale al servizio dell’allora dittatore Machado, si ritrova senza genitore quando il governo viene rovesciato da Batista. Il padre di Tomas Milian infatti dopo essere stato in carcere viene ricoverato in un ospedale psichiatrico a causa delle sue condizioni mentali. Tomas resta senza il genitore fino all’età di 5 anni e quando finalmente tornerà in famiglia la sua situazione non sarà delle migliori. Il padre infatti va spesso in conflitto con il piccolo Tomas Milian, spesso per via della grande severità con cui il padre lo tratta. Severità dettata anche dalle mancate aspettative del padre, che lo avrebbe voluto militare in carriera come lui, senza curarsi delle vere aspirazioni del figlio.
Il papà di Tomas interrompe tragicamente il rapporto con la famiglia sparandosi un colpo di pistola di fronte al figlio che, sconvolto dall’episodio andò via cercando nuovi orizzonti verso l’America.
La carriera:
La partenza di Tomas Milian è stata agevolata da una zia con cui era rimasto in buoni rapporti; la famiglia lo ha sempre ostacolato in tale direzione. Grazie a questo legame, dopo il liceo parte per Miami e frequenta l’accademia teatrale della Florida per poi finire a New York entrando nell’Actors’ Studio.
Da li alla NBC, per poi essere notato da Jean Cocteau. Questo, assieme a Giancarlo Menotti gli offrono l’opportunità di partecipare al Festival dei due Mondi di Spoleto con cui ottiene successo recitando in Il poeta e la musa di Zeffirelli.
Ma è con Mauro Bolognini che approda sugli schermi del cinema. Iniziò con La notte brava (1959) per poi ricomparire in Il bell’Antonio (1960). Poi ancora altri, sino al genere western, genere dove ha potuto farsi apprezzare ulteriormente dal pubblico. All’inizio degli anni’70, periodo dove appunto iniziava a fare carriera sul grande schermo, Tomas Milian inizia a comparire nei polizieschi (Banditi a Milano di Lizzani).
In quel periodo Tomas Milian ha partecipato al controverso cult horror “Non si sevizia un paperino“ di Fulci.
Questo passo all’attenzione del pubblico anche per un particolare: nel film esiste una lunga sequenza dove la Bouchet recita nuda assieme ad un bambino. Questo era vietato dalla censura. Venne poi dimostrato al processo che si trattava di un un nano maggiorenne e non di un bambino.
Il suo personaggio più importante appare nel ’76, nel film “il trucido e lo sbirro“, di Umberto Lenzi. Per la prima volta interpreta il famosissimo Sergio Marrazzi, meglio conosciuto come er Monnezza, il Ladro di borgata volgare e maleducato, ma anche simpaticissimo e con una delle voci più famose del cinema italiano: quella di Ferruccio Amendola. Tomas Miliam, o meglio er Monnezza con Maurizio Merli sul set fece un successo enorme.
Nico Giraldi, nuovo soprannome che Millian regala al personaggio dopo varie trasformazioni diventa un simbolo di fanatismo per il pubblico.
Fra gli episodi più famosi ricordiamo “La banda del gobbo, Delitto al ristorante cinese, Delitto sull’autostrada e Delitto in formula uno”
Dal’76 all ’81 prende parte alla commedia erotica all’italiana, con titoli come “Uno contro l’altro, praticamente amici”, con Anna Maria Rizzoli e Renato Pozzetto, “40 gradi all’ombra del lenzuolo” di Sergio Martino con Edwige Fenech, e “Messalina, Messalina!” di Bruno Corbucci.
Il tentativo di tornare al cinema d’autore non ebbe successo, e nell’89 si trasferisce negli Stati Uniti. Qui partecipa a produzioni con ruoli minori, lavorando con Oliver Stone (JFK) e Steven Spielberg (Amistad) oltre a Steven Soderbergh (Traffic).
Ultimi Lavori:
Nel 2014 gira il documentario autobiografico The Cuban Hamlet, girato da Giuseppe Sansonna. Il 16 dicembre 2014 su Rai Movie va in onda ed è in questa occasione che Tomas Milian torna a casa, all’Avana, assente dal 1956.
Ed è sempre qui che chiude la carriera, dichiarando ciò ad una mostra che la sua città aveva inaugurato in suo onore.
Verso la fine:
Aveva chiesto all’amica Monica Cattaneo che sarebbe voluto ritornare a Roma, dove voleva vivere i suoi ultimi anni e morire nella città che gli aveva dato tanto.
Vedovo dal 2012, lascia il figlio Tommaso che viva a New York e una valanga di ricordi indelebili su tutti i suoi fan e tutti quelli che anche una sola volta hanno visto i suoi personaggi prendere vita grazie al grande schermo.