Si è svolto ieri alle Messaggerie Sarde di Sassari l’incontro con , propedeutico ai due seminario di Cristobal Jodorowsky, che si terranno a breve.
Antonello Unida, da anni interessato alla tarologia, è legato alle teorie di Alejandro e Cristobal Jodorowsky, e tiene da tempo seminari dedicati all’ interpretazione dei Tarocchi di Marsiglia da loro recentemente rivisitati.
«I Tarocchi – dice Unida – non sono delle semplici carte, ma simboli, archetipi che ci accompagnano verso una parte del nostro Io più profondo. Sono uno straordinario libro che collega l’individuo con il proprio albero genealogico, la cui legge fondamentale è quella della ripetizione: ognuno di noi possiede infatti 4 centri, dei quali è spesso inconsapevole. Nel nostro albero genealogico abbiamo dei modelli portanti, detti archetipi, che sono l’emozione, l’intelletto, il sesso e il corpo. Questi, lavorando all’unisono e con l’ausilio dell’interpretazione dei Tarocchi, ci conducono alla quintessenza, la conoscenza profonda della nostra anima».
Antonello Unida, impiegato in banca e laureato in psicologia, dopo aver conosciuto nel 2005 Alejandro Jodorowsky e nel 2008 il figlio Cristobal, rimase subito affascinato dall’imponenza delle due figure ed iniziò a seguirli nei seminari in giro per l’Italia, studiando ed approfondendo l’arte della tarologia e della metagenealogia.
Jodorowsky è considerato, infatti, uno dei maggiori conoscitori di Tarocchi al mondo, insieme a Philippe Camoin.
Dopo aver studiato i Tarocchi per più di quarant’anni, Jodorowsky incontrò a Parigi Philippe CAMOIN, il discendente diretto della famiglia Camoin, ultimo tipografo marsigliese dei Tarocchi di Marsiglia. É utile a questo proposito ricordare che nel corso dei secoli (i primi Tarocchi risalgono addirittura al 1300) furono innumerevoli le versioni dei Tarocchi in circolazione, anche se quelli Marsigliesi si configurano, a seguito proprio degli studi di Jodorowsky e Camoin, come i più vicini agli originali.
Fin dal primo incontro i due uomini decisero di lavorare insieme sul restauro dei Tarocchi di Marsiglia quali erano in origine. Grazie ad avvenimenti segreti concernenti la loro storia, la loro fabbricazione, la loro tradizione e il loro simbolismo e a lastre d’impressione originali, essi erano gli unici a poter restaurare i Tarocchi di Marsiglia primari, studiandone e comparandone con il computer innumerevoli versioni.
L ’origine della fabbrica dei Tarocchi Marsigliesi risale al 1760: fu creata da Nicolas Conver che, in questa data, incise i più famosi Tarocchi di Marsiglia, i Tarocchi di Marsiglia di Nicolas Conver ( rieditati nel 1965 dalla Maison Camoin).
I Tarocchi di Marsiglia sono il precursore, con alcuni secoli di anticipo, della psicanalisi e paiono rispondere perfettamente al codice genetico.
“I Tarocchi di Marsiglia, senza autori precisi né radici geografiche, storiche e ideologiche, si collocano nella LIBERTA’ INFINITA della Coscienza e rifiutano le religioni e i templi che si potrebbero praticare o innalzare nel loro nome. Sono solo uno strumento umile e grandioso al servizio del Cosmo. La venerabile entità propone che ciascuno di noi diventi uno dei creatori dei Tarocchi. Ci propone una struttura che dobbiamo popolare e abitare e ci consente così di collaborare a questa Grande Opera.
È necessario GUARDARE, OSSERVARE, VEDERE ogni Arcano in modo oggettivo senza immaginare né trarre conclusioni. Quest’esercizio che sembra semplice, e che si rivela di una complessità sorprendente, dovrà aver luogo per ciascuna delle 78 carte. Si osserverà la posizione delle mani, del corpo, degli abiti, gli oggetti, la direzione degli sguardi, il posto occupato dal minimo dettaglio, il numero dei tratti, le relazioni tra i colori, “gli errori” che si trovano nel centro, in cima, in fondo, di lato, le misure di ogni elemento, etc.” (Jodorowsky)
Nessuno sa di preciso chi creò i Tarocchi, né dove, né quando.
Nessuno sa che cosa significhi questa parola né a quale lingua appartenga.
Non si sa neanche se sia all’origine del gioco di carte o se sia solo il risultato di una lenta evoluzione iniziata con la creazione di un gioco chiamato “naïbbe” (carte) al quale si sarebbero aggiunti nel corso degli anni gli ARCANI MAGGIORI e le FIGURE.
Diversi gruppi etnici e religiosi, diverse società segrete ne hanno rivendicato la paternità: Gitani, Ebrei, Massoni, Rosacroce, Sufi… Vi si ritrovano influenze dei Vangeli e del racconto dell’Apocalisse degli insegnamenti tantrici, dello Yi King e del Calendario Solare Azteco. Alcuni vedono nei Tarocchi un’opera alchimistica, cabalistica, astrologica. Ogni società, ogni nucleo esoterico, ogni ramo della magia, ogni iniziato, ogni nazionalità, ogni artista, tutti provano la necessità di dipingere infine i veri Tarocchi.
Da duecento anni, sono apparsi oltre settemila giochi nuovi! Centinaia di carte antiche sono state salvate dalle biblioteche nella speranza di ricuperare le Lame di origine!
Da questo groviglio di interpretazioni sono nati i TAROCCHI DI MARSIGLIA, sul cui studio si basano gli spettacoli di cabaret mistico di Alejandro e Cristobal Jodorowsky e del loro allievo sardo Antonello Unida.
Nel prossimo incontro – intitolato Nostri Padri, Nostre Madri – che si terrà il 21 Gennaio, presso il Teatro Parodi di Porto Torres, Cristobal Jodorowsky in persona spiegherà l’influsso dell’albero genealogico nella nostra vita quotidiana e l’interazione proprio di quest’ultimo con i Tarocchi Marsigliesi. Eseguirà, inoltre, quattro giri di carte per altrettanti spettatori scelti a sorte tra il pubblico. Un appuntamento assolutamente da non perdere!