Cresce il turismo sportivo in Sardegna. Da anni un numero sempre maggiore di surfisti provenienti da tutto il mondo, sceglie la nostra isola come meta per le proprie vacanze o decide di stabilircisi in pianta stabile.
La televisione negli ultimi anni sta seguendo un trend sempre più in crescita in tutta la penisola. Sempre più spesso vediamo spot pubblicitari, programmi televisivi e notizie sui tg nazionali, incentrati sul surf da onda.
In Italia, a distanza di anni rispetto al resto del mondo, il surf inizia a prendere piede; si moltiplicano gli eventi che lo promuovono, nascono scuole e federazioni che tentano di portarlo al pari degli sport cosiddetti maggiori.
Ma facciamo un passo indietro, per spiegare anche ai più scettici la vera natura e le potenzialità di questo nuovo (per l’ Italia) action sport.
Sulla nascita del surf ci sono opinioni contrastanti, americani ed australiani si contendono il primato di precursori ed inventori del surf moderno. Tuttavia, fu nel lontano 1777 che il surf fu scoperto ufficialmente, dal capitano James Cook nelle isole Hawaii. Cook nel suo diario scrisse “Mentre osservavo quell’indigeno penetrare su una piccola canoa le lunghe onde a largo di Matavai Point, non potevo fare a meno di concludere che quell’uomo provasse la più sublime delle emozioni nel sentirsi trascinare con tale velocità dal mare”.
Da quel giorno l’ascesa di questa nuova disciplina non si è mai fermata.Dopo la nascita delle prime competizioni, il cinema come la musica iniziò a seguire l’onda di questo nuovo sogno americano, portandolo alle masse per mezzo di film storici come The Endless Summer, Point Breack e di musicisti come i Beach Boys.
Oggi il surf è diffuso in tutto il mondo, e, finalmente, sta approdando anche in Italia in maniera più netta ed importante, rispetto al passato.
Fino agli scorsi anni erano in pochi a sapere che non solo nell’amato Belpaese è possibile praticare surf con buoni risultati, ma che la Sardegna in particolare è ormai diventata l’Hawaii del Mediterraneo.
A conti fatti, nel 2015 l’ Italia non solo possiede una federazione nazionale, la FISURF, che con i suoi sportivi rappresenta il tricolore nelle competizioni di tutto il mondo e lotta per essere riconosciuta ufficialmente dal CONI, ma può vantare atleti come Alessandro Piu, Lorenzo Castagna e Alessandro Ponzanelli che, affiancati da brend di settore internazionali, hanno portato sui teleschermi di tutto il mondo il surf italiano con film come Bella vita e Onde Nostre.
Oggi solo digitando le parole “surf Italia” su Google, appaiono 40 possibili mete, tra cui ben 10 in Sardegna. La Sardegna è diventata il paradiso del surfista, grazie al suo mare, ma anche al suo territorio incontaminato e ricco di tradizioni.
Surfisti da tutto il mondo invadono le navi, con le loro macchine cariche di tavole ed affollano surf school e villaggi turistici per sperimentare le onde sarde. Capo Mannu, in provincia di Oristano, è sicuramente lo spot preferito, ma ci sono migliaia di luoghi, alcuni segreti, che attirano locals e non, durante tutto l’anno.
Eh sì, perchè il surfista è una specie del tutto differente dal turista normale o dal semplice sportivo.
Il surf in tutto il mondo, Italia compresa, è ormai uno stile di vita. Il surfista è in generale un metereologo d’eccellenza, attento all’ambiente, si sposta in base a correnti e mareggiate.
Non importa se c’è sole o piove, perchè il surfista doc ha una muta per ogni occasione, dalla più calda alla più fresca. Armato di tavole di lunghezze differenti, di pranzo al sacco e fidanzata fotografa al seguito, macina chilometri per raggiungere il luogo migliore a stabilire quel contatto speciale tra uomo e natura che contraddistingue questo sport.
La nostra isola, sta dunque beneficiando di questo nuova corrente, sia economicamente grazie al turismo ad esso legato e a tutto un indotto di attrezzatura tecnica e marchi di settore, ma anche e soprattutto, in termini culturali. Le scuole di surf allevano ragazzi rispettosi delle regole e di ciò che li circonda. Ragazzi che sanno misurarsi tra loro in maniera sana, che ricercano consapevolmente quel contatto tra uomo e natura che sembrava la nostra civiltà stesse perdendo per sempre.
“La vita si ascolta così come le onde del mare…” scrive il grande Alessandro Baricco, “Le onde montano… crescono… cambiano le cose… Poi, tutto torna come prima… ma non è più la stessa cosa…”.