Alcuni giorni fa Jide, una compagnia formata da tre ex-ingegneri Google, ha ufficialmente rilasciato le versioni alfa del loro sistema operativo “Android per PC”, ovvero Remix OS.
Remix OS è costruito basandosi sul progetto Android-x86, un’iniziativa open source per portare il sistema operativo Android in dispositivi che utilizzano processori x86.
Remix OS per PC estende le idee dell’originale Remix OS. È un’esperienza Android focalizzata sulla produttività. A differenza dell’idea originale, sviluppata per processori ARM, Remix OS per PC punta a dispositivi x86, riuscendo a raggiungere una fetta del mercato che Android, allo stato attuale delle cose, non può raggiungere.
La prima idea portata avanti da Jide è stata una campagna Kickstarter per la creazione del Remix Ultratablet, un tablet di 11.6 pollici a 1080p con al suo interno una NVIDIA Tegra 4+1 con 2gb di RAM e Android KitKat.
Dopo essere stato venduto in Cina, il Remix tablet ha avuto successo raggiungendo 100’000$ su Kickstarter in un solo giorno. Nonostante qualche critica dovuta alla somiglianza col Microsoft Surface, l’esperienza multi-finestra su Android focalizzata sulla produttività ha fatto pensare all’idea di Android su desktop.
Remix OS, semplicità da Android e produttività da PC
Dallo scorso anno, Jide ha anche rilasciato un “mini PC” con al suo interno la versione 1.5 di Remix OS basata su Android Lollipop, apportando numerose migliorie e aggiornamento alla piattaforma. Quest’anno, però, Jide ha finalmente rilasciato la versione 2.0 di Remix OS per PC. Con l’aiuto del progetto Android-x86, Remix per PC ha aiutato Android a fare il suo ingresso nel mercato desktop.
Quando la ISO della versione alfa di Remix per PC è stata rilasciata gratuitamente pochi giorni fa nel sito di Jide, è stato possibile verificare se le promesse fatte sono state mantenute. L’installazione su memoria USB risulta davvero semplice su Windows, cosa non altrettanto vera per quanto concerne OS X e Linux visto che l’installer non è disponibile per questi due sistemi. E’ possibile installare comunque con passaggi alquanto complicati.
Per essere ancora in fase di sviluppo si può rimanere abbastanza soddisfatti, se da un lato si possono trovare dei bug in maniera frequente, dall’altra si può dire di essere i primi a provare qualcosa di nuovo.
Nonostante le somiglianze con Android, l’interfaccia desktop fornita su Remix OS è abbastanza familiare, semplice e intuitiva. La curva di apprendimento è quasi inesistente e l’unica difficoltà è dover iniziare a usare un nuovo dispositivo “Android”. Remix OS ha di default alcune applicazioni presenti anche su Android, come MX Player. Manca il Google Play Store ma è possibile installarlo e di conseguenza installare le applicazioni che ne fanno parte, il che è un bene.
Mentre Android continua a crescere ed essere disponibile su sempre più dispositivi, Remix OS può essere visto come un grande passo in avanti in tal senso. Sebbene sia solo in versione alfa (e non privo di bug) e senza date per una versione finale, permette di capire quanto Android sia malleabile.
Nonostante fosse stato progettato per essere utilizzato su schermi touch, Android e le sue derivate come Android x86 e Remix OS, possono evidentemente fare molto di più.
Insomma, concludendo è facile capire che il futuro di Android e derivate è più che roseo e nei prossimi anni assisteremo senz’altro a novità in tal senso. Per scaricare la ISO di Remix OS basta andare nel suo sito ufficiale.