Carlos Castaneda rimane anche dopo la morte un personaggio misterioso.
Quando entra all’Università della California a Los Angeles nel 1959, Castaneda dichiara di essere nato a San Paolo, in Brasile, nel 1935, e di essere figlio di un professore universitario. I documenti della sua immigrazione negli Stati Uniti lo dichiarano invece nato a Cajamarca, in Perù, nel 1925 e affermano che il padre era un gioielliere.
Altre fonti lo dichiarano nato nel 1923. Sembra che emigrando negli Stati Uniti, nel 1951, Castaneda lasciò in Perù, incinta, una moglie di origine cinese. Si dichiara comunque celibe e sposa Margaret Runyan nel 1960; dopo alti e bassi, divorzieranno nel 1973 .
Nel 1962 consegue il primo grado universitario in antropologia. Continua a studiare per ottenere un dottorato e nel 1968, quasi improvvisamente, diventa famoso in tutto il mondo quando la casa editrice della sua università, la University of California Press, pubblica The Teachings of Don Juan (A scuola dallo stregone) nel 1970.
Il libro è il resoconto del viaggio compiuto dal giovane
studente di antropologia Castaneda attraverso il territorio di confine tra l’Arizona e il deserto di Sonora, in cerca di informazioni dagli indiani del luogo a proposito del Peyote e di altre sostanze psicotrope.
In una stazione d’autobus della Greyhound, Carlos incontra un vecchio indiano Jaqui di nome Juan Matus. Quest’uomo, scambiato dapprima per un innocuo vecchietto, si rivela poi essere un potente Sciamano Tolteco, cambierà definitivamente la sua vita.
Attraverso i suoi libri Castaneda divulga gli insegnamenti appresi, che rappresentano il patrimonio culturale degli sciamani messicani del lignaggio di don Juan – la cui origine sarebbe riconducibile al settimo-ottavo millennio a.c – . Si tratta di un sapere antico, in virtù del quale sono state sviluppate capacità percettive diverse da quelle comunemente considerate normali. I veggenti, ad esempio, erano in grado di vedere l’universo al di là della griglia interpretativa che siamo soliti dare per scontata: essi, vedendo il fluire dei campi di energia di cui è composto il mondo, intuivano che gli uomini non sono esseri tridimensionali, come siamo abituati a considerarli, bensì conglomerati di campi energetici simili a uova luminose. Benché la loro quantità di energia rimanga inalterata nel tempo, col passare degli anni e con il progredire del processo di socializzazione, tale energia tende a depositarsi sui bordi dell’uovo. E’ perciò consigliato imparare alcune tecniche – fra cui i passi magici della Tensegrità – per ridistribuirla uniformemente e riportarla ai sei centri vitali, permettendo così all’individuo di riappropriarsi del proprio vigore e benessere.
Per Castaneda esiste un particolare punto deputato all’elaborazione della percezione, in quanto assembla i vari campi di energia di cui è composto l’universo: il punto d’assemblaggio, detto anche punto d’unione. Esso normalmente è situato dietro le scapole degli esseri umani, alla distanza di un braccio, ed è grande quanto una pallina da tennis. Poiché gli stregoni sono riusciti a spostarlo dalla sua posizione consueta, essi hanno potuto esplorare altri strati di cui, come una cipolla, è composto l’universo.
alleati e spiriti della natura. In realtà tutti i primi tre libri, Gli insegnamenti di don Juan (A Scuola dallo Stregone), Una realtà separata, Viaggio a Ixtlan sono incentrati sull’utilizzo di droghe e strane ritualistiche in quanto Don Juan, avendo poco tempo a disposizione per trasmettere tutto il suo sapere all’allievo Castaneda, ha utilizzato metodi stravaganti per demolire le rigide barriere mentali del Carlos/uomo accademico. Tuttavia lo stratagemma delle droghe è un “inganno”: le piante di potere e tante altre bizzarrie sono parte del magistrale intento di don Juan di rimuovere rapidamente le rigide certezze del suo allievo.
L’intera saga di Castaneda – composta da tredici libri – ruota intorno agli insegnamenti di Don Juan, che avvengono lungo tredici anni, in cui Castaneda e lo sciamano instaurano un vero e proprio rapporto di apprendistato.
I libri di Carlos Castaneda andrebbero letti in ordine cronologico per poterne al meglio apprezzare tutte le qualità. Sembra una banalità, ma moltissime persone, attratte da questo o da quell’altro titolo ignorano questa raccomandazione e non leggono Castaneda in ordine dal primo all’ultimo testo, perdendo di fatto la visione d’insieme della Conoscenza Tolteca.
Negli anni 1970 Castaneda afferma di avere incontrato di nuovo Don Juan Matus e ne nascono ulteriori volumi. Più tardi si apprende – da Castaneda – che Don Juan è morto, ma ne rimangono in circolazione tre discepole – Carol Tiggs, Florinda Donner-Grau e Taisha Abelar –, che collaborano con l’antropologo.
Negli ultimi anni precedenti alla morte – che lo coglie nel 1998 a Westwood (California) – Castaneda insieme agli altri tre discepoli di Don Juan, rielabora il suo insegnamento sotto il nome di “Tensegrità”. Il nome indica la versione rielaborata di alcuni movimenti chiamati “passi magici” che sarebbero stati sviluppati dagli sciamani messicani fin dall’epoca precolombiana.
La “Tensegrità” – che implica tensione e integrità – insegna i passi magici, trasmessi in Messico di sciamano in sciamano, agli uomini e alle donne di oggi.
Castaneda non ha fondato un movimento e meno ancora una religione, ma sono nati nel mondo numerosi gruppi di pratica.
I gruppi non autorizzati sono denunciati come “parassiti” e la società cui l’antropologo ha lasciato in eredità i suoi diritti d’autore, la Cleargreen Incorporated, ha anche promosso diverse cause legali.