A ridosso delle prove di preselezione per l’ingresso ai corsi universitari dell’anno 2014/2015 tenutesi qualche settimana fa’ in tutta Italia, si è alzato un coro unanime di dissenso da parte dei movimenti sociali, giovanili e studenteschi. A più riprese in tutta la penisola sono sono state organizzate diverse forme di manifestazione e contestazione che con forza hanno palesato il NO degli studenti ad un criterio di selezione che appare e viene percepito sempre più come una forma di esclusione e discriminazione. -‘Nessun escluso, libero accesso per tutti’-
è questo che chiedono a gran voce gli studenti da Perugia, a Roma fino al nostro capoluogo, Cagliari.
Ed è qui che la mobilitazione è diventata flash mob all’università! Il 23 aprile 2014 a Cagliari, un gruppo di studenti universitari tutti con indosso delle mascherine, simili a quelle che utilizzano i medici nelle sale operatorie, hanno fatto sit-in davanti all’ospedale San Giovanni di Dio.
Il bliz è stato organizzato dall’associazione UniCa 2.0 e, si affianca alle altre iniziative realizzate in tutta Italia con l’obiettivo di far comprendere quanto questa tipologia di selezione stia togliendo ogni possibilità di libera partecipazione e libera scelta del proprio percorso culturale e universitario ai giovani del nostro paese. Tutto questo anche in relazione ai dati statistici che dimostrano quanto il numero degli iscritti all’università e dei laureati in Italia sia notevolmente inferiore a quello di ogni altro paese Europeo. I movimenti studenteschi chiedono un confronto serio con la ministra dell’istruzione Giannini, dopo il suo rifiuto all’incontro con le Consulte prima e con il Forum delle Associazioni Studentesche poi, e giurano che il loro impegno non si esaurirà con queste manifestazioni! Gli studenti non sono numeri, ed il diritto allo studio non può e non deve essere trasformato in un mero gioco d’azzardo nel quale migliaia di giovani saranno quasi sicuramente esclusi a causa del discriminante criterio del numero chiuso.