Michele Cogni: oggi conosciamo e intervistiamo lo chef italiano che ha portato l’erotismo in cucina. Ma non solo cucina… In esclusiva per in3click.tv
Chi è Michele Cogni?
Qui dovrei scriverti un poema..
Sono uomo (anche se con animo fanciullo) dai molteplici interessi e passioni.
Lettura e scrittura sono tra le più grandi, oltre naturalmente alla passione per la gastronomia, infatti mi diletto con grande abilità (la modestia è il mio forte come si vede) nel cucinare, pratico qualche sport, senza esagerare, mi piace il cinema, il teatro (adoro letteralmente Shakespeare), internet, e in fondo mi piace il mio lavoro di commerciante di calzature.
Insomma sono per la varietà meravigliosa e credo profondamente che si debba sempre osare, esagerare, vivere con passione e frenesia, amare e desiderare possibile e impossibile, e soprattutto sognare arditamente perché in un mondo dove i figli dei falegnami risorgono, tutto è possibile.
Nella vita quotidiana gestisco due negozi di scarpe a Novi Ligure, da sempre di famiglia. Erano di mio nonno, poi sono passati a mio padre e infine a mio zio.
Passiamo al lato divertente e curioso: come hobby, appunto, scrivo e cucino. Sì, cucino come piacevole passatempo e non per lavoro. Così come allo stesso modo scrivo libri di cucina e racconti erotici. E’ questo che mi da grande soddisfazione.
I racconti erotici che ho scritto da più di dieci anni, e che ho pubblicato, ad oggi, si trovano su 23 libri di raccolte di racconti di autori vari.
A settembre 2013 ho pubblicato nella collana “i quaderni del loggione” il mio primo libro personale, un libro di cucina afrodisiaca, “Sessanta sfumature di gola”.
L’ esperienza di Masterchef quanto ha influito sulla tua carriera culinaria?
Sulla cucina.. diciamo che c’è stato veramente troppo poco anche se devo riconoscere che questa esperienza mi ha ampliato alcuni orizzonti. Ad esempio, mi ha fatto venire ancora più voglia di approfondire la parte di me legata alla cucina. Certo, mi ha tradito un purè di patate, ma del resto si sa.. sono le cose a cui non dai la giusta attenzione quelle che alla fine ti tradiscono.
Masterchef rimane un’esperienza della mia vita che comunque mi ha dato stimoli e grinta per migliorare sulle piccole cose, che alla fine come si dice, fanno la differenza.
Dopo Masterchef, sono richiesto per cucinare in manifestazioni ed eventi. Mi piace da sempre cucinare non solo per m stesso ma per gli altri, e ora con questa spinta, sono ancora più motivato a farlo. Mi capita anche di occuparmi della cucina a scopo o gratuito o per beneficenza: ad esempio di recente ho cucinato per un torneo di rugby femminile dove sono anche sponsor come negozio, della squadra femminile di rugby. Certo, cucinare per più di 100 donne è stato molto faticoso anche se devo riconoscere che è stato estremamente divertente. Insomma.. la competizione non l’avro vinta, ma la grinta è sicuramente aumentata.
Come definiamo il modo di cucinare di Michele Cogni?
Goloso! Nel senso che anche se mi piace la cucina un po’ raffinata, un po’ particolare, io in realtà amo i sapori che abbiano forti basi di territorio, di materie prime, di storia. Nei miei libri ci sono tante ricette storiche. Non sono un fan della cucina moderna, che possiamo lasciare giusto a qualche chef pluristellato come ad esempio la cucina molecolare. Le ritengo esperienze gastronomiche interessanti ma questa non è cucina, non è mangiare.
Certo, riconosco che mi piace, ogni tanto provare nuove esperienze culinarie che a volte trovo molto intriganti.
Ma come aveva scritto Raspelli “ho assaggiato molte cose deliziose, curiose, intriganti però non ho mangiato” e secondo me…aveva ragione.
Nella creazione di un piatto, conta più lo studio del piatto o l’idea?
Io credo 50 e 50. Ci vogliono entrambi, del resto se non hai chiaro quello che devi fare, solo con l’idea non vai da nessuna parte. Magari crei una cosa bellissima che però ha poco senso dal punto di vista organolettico, e se hai solo attenzione sull’idea, rischi di creare qualcosa di banale o peggio, già visto, già assaggiato. Questa non vuole essere una lezione o una critica, ma ovviamente se si cerca di realizzare un piatto particolare o che stupisca i commensali, bisogna riuscire a miscelare entrambe le cose.
Quanti libri hai scritto?
Quelli scritti da me dall’inizio alla fine sono 3, due di cucina e una raccolta di racconti erotici. Ma prima di arrivare a questi libri sono passato da altri 23 libri che contengono parte dei miei racconti. Fino ad oggi il mio nome è presente in totale su 26 libri.
Ecco i titoli delle mie opere:
– Sessanta sfumature di gola
– Aggiungi un pesto a tavola
– L’uomo che bussava ai cocomeri
Chi è stato il maestro più cattivo, più duro che hai incontrato?
Senza dubbio mia nonna! Ricordo perfettamente quando da piccolo la aiutavo a fare i tortelli o gli gnocchi, e dato che ero un enorme goloso e li rubavo crudi, quando mi beccava mi riempiva di bacchettate sulle mani, … ma tante ! Anche se poi alla fine mi ha insegnato davvero tanto.
Come mai hai scelto di fare il cuoco, tu dici per hobby, e come mai hai questa passione per la cucina?
Perché sono goloso. Gola e lussuria sono i miei due peccati preferiti. Mi piace mangiare e mi piace mangiare bene perché credo che la vita sia troppo breve solo per bere vino cattivo e mangiare cibo cattivo.
Secondo te cucinare è un arte o un lavoro?
Io credo che dipenda da come lo fai. In media è artigianato, alcuni lo fanno anche in modo artistico, però quelli sono veramente pochi. Io credo che l’arte sia tutto quello che crea emozione, un’emozione forte. E la cucina deve essere un’emozione per chi ne fruisce.
Quand’è che una persona per cui cucini si ricorda di Michele Cogni?
Io cucino principalmente per gli amici , spero si aspettino una piccola emozione gastronomica, di assaggiare qualcosa che poi faccia pensare: ”mammamia quanto è buono!”. Regalare un’emozione, la stessa cosa che spero di fare quando scrivo i miei racconti , per me è tutto.
Michele Cogni cucina anche in casa?
Si, decisamente. Principalmente cucino in casa e a volte mi piace anche cucinarmi qualcosa di speciale stando a casa da solo.
Cosa c’è nel tuo frigorifero?
Qualsiasi cosa. E’ sempre tendenzialmente molto pieno. Mi piace essere preparato a qualunque fantasia, richiesta o ispirazione.
Più carne o più pesce?
Senza dubbio più carne, io sono un carnivoro, ma del resto chi non lo è? Scherzi a parte, la carne mi piace se ben cucinata. Mi piacciono inoltre davvero tanto i formaggi. Si.. anche quelli li adoro.
Hai progetti futuri in corso?
Il mio prossimo progetto per il futuro è terminare il mio romanzo. Ne sto lavorando tre in realtà. Idee più o meno stese e ragionate. Passare dai racconti a un libro completo è il mio obiettivo. E ovviamente, non potevo non lavorare ad un terzo libro di cucina. Voglio essere sincero: tutti progetti appena iniziati.
Grazie Michele, non ci resta che consigliare ai nostri lettori di provare una delle tue tante ricette “erotiche” che ci hai regalato, come le Trofie, piselli, curry e zenzero, Sedano e Seppie, Ostriche Gratinate, Spaghetti peperoncini e bottarga o il risotto champagne e scampi.
Buon Appetito !