Grovigli geometrici intricati e coloratissimi, quadrati lavorati a mano che ricordano i meravigliosi copriletto pachtwork realizzati con grande pazienza e maestria dalle nostre nonne! Ecco il Guerrilla Crochet!!!
Si tratta di una nuova forma di “street art” che si sta diffondendo come un’epidemia da un capo all’altro del mondo, da New York a Bali!
Lo chiamano anche Yarn Bombing, bombardamento di filati (a maglia o all’uncinetto): eclatante, vivace e pacifica forma di espressione di artisti che, definire ” di strada” risulta essere decisamente riduttivo! Si tratta in realtà di veri e propri geni dell’arte urbana moderna.
Lo scopo principale del Guerrilla Crochet è quello di ricoprire le zone periferiche e più degradate delle città con installazioni e manufatti lavorati a maglia o all’uncinetto. Gli oggetti presi di mira da questi “attacchi” non violenti sono per lo più panchine, pattumiere, pali stradali che non svolgono più la loro originaria funzione e che talvolta costituiscono un pericolo per la collettività, materiali in evidente stato di abbandono. L’intento del Guerrilla Crochet è quello di far “esplodere” su di essi il colore e restituire loro dignità e bellezza.
Si tratta dunque di una forma di assalto artistico del tutto pacifico, eco-sostenibile (poiché le installazioni possono essere rimosse in qualsiasi momento) ed innovativo.
Il Guerrilla Crochet si propone come strumento di comunicazione, di interazione con l’osservatore, incuriosito e talvolta sbigottito dinnanzi ad alcune di queste opere. Essa è una forma di attivismo sociale , da considerare non solo come atto di denuncia del decadimento di alcune zone urbane, dell’avanzare del “brutto” e del grigio nelle nostre città , ma anche come mezzo per far riflettere attraverso i messaggi contenuti nelle realizzazioni artistiche di strada.
Uno degli esempi più sorprendenti si ritrova nelle opere della carismatica ed eclettica Crochet Artist Agata Olek, olandese d’origine e newyorkese d’adozione. La sua opera più famosa è il toro di Wall Street, il Charging Bull, una scultura in bronzo collocata presso il Bowling Green Park, nel quartiere della borsa di New York, che lei ha ricoperto con una delle sue multicolor lavorazioni a mano, dedicandola simbolicamente ai poveri.
Il contesto urbano non può dunque esimersi dall’aprirsi a queste innovazioni e sperimentazioni. Soprattutto le città di cultura, devono necessariamente passare attraverso queste trasformazioni per poter divenire l’ambiente ideale per lo sviluppo di idee e azioni concrete per il miglioramento del luogo in cui l’uomo vive!