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Gianni Usai: Unidos per vincere,uniti si vince

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Gianni Usai, imprenditore, uomo di comunicazioni, politico sempre in prima linea, ogni tanto è costretto alla guerra di posizione, senza mai togliere l’elmetto, una scelta ponderata quella di passare ad Unidos, ora responsabile del Movimento di Mauro Pili per Santa Teresa Gallura.

Quando si parla di Gianni Usai, non si può fare a meno di ricordare quanto ha fatto per il suo paese: cose semplici, spesso sottovalutate ma sempre importanti perché hanno toccato la sfera personale, hanno sempre avuto una veste sociale, il principio di aiutare il prossimo non solo non pensando a se stesso ma, addirittura alle volte rimettendoci, in tutti i sensi.

Credo che sia meglio far parlare lui, per questo gli ho voluto rivolgere qualche domanda.


Gianni Usai, nel tempo hai percorso la strada della destra da quella storica a PdL:
Ero convinto che la mia storia personale fosse talmente chiara da non dover tornare su un argomento che mi addolora. Sono stato un convinto sostenitore del MSI, quando era il partito di Almirante. Nessuno può disconoscere il valore di quell’uomo che, pur provenendo dal regime fascista, non aveva nulla di dittatoriale. Sicuramente stimava la persona fisica di Mussolini, ma, almeno da quel che mi è dato conoscere dalle poche letture che ho fatto, Almirante ha sempre cercato di intervenire nell’interesse del popolo italiano: sicuramente, dal suo punto di vista. è stato un grande patriota, molto indirizzato verso il sociale, schivo  agli interessi personali. Poi, la sua assenza, evoluzione del partito, l’evoluzione dei tempi, Gianfranco Fini, una cometa, una stella cadente che si è persa nel fondo più profondo del firmamento. Parlare di lui oggi è fuori da ogni logica è meglio stendere un velo pietoso, non vi è nulla da dire, ha fatto tutto lui e, se ha commesso delle malefatte, che paghi.
Certo pensare ancora alla destra di Gianfranco Fini…ma, Berlusconi?
gianni usai 2 webNon sono stato il solo a credere in quell’uomo, siamo stati in tanti ad essere stati traghettati nel suo partito. Ad un certo punto ognuno di noi deve fare una analisi su se stesso: le battaglie politiche locali, qualche piccola delusione, arrivare ad un momento in cui ci si sente soli, si ragiona su quel che è giusto e quello che non lo è, alle volte capita di pensare di non aver capito alcune cose, mentre ti rendi conto che in fondo avevi capito bene fatto salvo il comportamento di alcune persone che ritenevi amici  mentre tramavano contro.

Ecco che arriviamo a quest’ultima stagione: Mauro Pili lascia Forza Italia clamorosamente, qualcuno pensava che come tanti altri Mauro abbandonava quel partito per una ripicca. Ho voluto seguire quella vicenda ed ho scoperto ben presto che questo giovane Deputato non aveva interessi personali da perseguire, avrebbe potuto mantenere una certa posizione in quel partito e non lo ha fatto, lui preferito dedicare ogni suo sforzo per la sua terra, su ogni argomento riguardante la Sardegna lui lo faceva mettendoci la faccia, sempre da solo, in tutte le più svariate vicende. Mi è piaciuto il suo essere, ho apprezzato i valori per cui combatteva, ho visto persone che ben conoscevo lo seguivano, l’amico Pizzadili di Olbia, lo stesso Antonio Appeddu, pensandoci, perché io no? In fondo, in tutti questi anni io di cosa mi sono occupato se non del territorio in cui ho sempre vissuto? Mauro Pili di cosa si occupa, nella maniera più vasta, della sua terra e, in effetti cosa vi è di più bello che la propria terra? Ecco perché ho fatto questa scelta. Sogno l’indipendenza del popolo sardo, vorrei, concretamente, conoscere almeno una vera autonomia, quella che in oltre sessanta anni ci hanno sempre fatto intendere di avere e che, in effetti, non abbiamo mai conosciuto. Mauro Pili, per me impersona tutto questo.

Ti abbiamo visto tutti con Mauro Pili, accompagnarlo e sostenerlo in qualche battaglia.
Si, io sono stato con lui in varie circostanze, la sua presenza ha contribuito in maniera quasi determinante nella vicenda SAREMAR, credo che sia grazie a lui se il personale della vecchia compagnia di navigazione non è stato mandato a casa. Nei momenti più tragici, quando sembrava che tutto era perso, la sua presenza è stata determinante. Dove stavano i parlamentari degli altri partiti? Erano spariti sia quelli nazionali, non parliamo degli europei, e, perché, i regionali? Adesso sta seguendo le vicende della Keller: anche li solo la sua costanza o chiamiamola pure “cocciutaggine”, non fosse per lui quella azienda veniva venduta a spezzatino. Ebbene, per il momento questo è stato evitato. Fatti concreti: Ricordare tutti i suoi interventi, i suoi successi, nel poco tempo di Unidos, dovremmo parlare per ore. Tranquillo, non lo faccio.

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Quale futuro per questo movimento?
Sarà una strada lunga da percorrere. Lui, Mauro Pili, lo sappiamo tutti, è un gran camminatore, se è fatto tutta la Sardegna a piedi, quindi… Io posso solo esprimere i mio pensiero, il futuro del Movimento non dipende da me, io vorrei solo partecipare se mi sarà consentito. Credo però che mi venga lasciata una speranza che è quella che un giorno, il meno lontano possibile, quel pulviscolo di partiti, movimenti, circoli e quant’altro, si fermino a riflettere e comprendano che se veramente,  lo scopo comune è quello di vedere la nostra terra godere dell’indipendenza, stare sparpagliati significa solo fare il gioco degli altri. Bisognerebbe che ognuno rinunci a qualche cosa magari, se necessario, anche a farsi da parte, riunire tutti i principi comuni e valutare con umiltà chi potrebbe avere le maggiori chance per raggiungere l’obiettivo comune. Sono sicuro che questo sarebbe un discorso che Mauro potrebbe anche valutare positivamente. Sono sicuro che un progetto di questo genere non potrebbe che portare alla vittoria, non dei singoli ma della intera Sardegna  e del suo popolo.

Si chiude qui la chiacchierata con Gianni Usai, al quale va il nostro ringraziamento e, un saluto comune, almeno questo, a tutti coloro che aspirano al bene della nostra terra: “Forza Paris”

Fonte: Giustus’ Blog

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