Alcuni professori di Psicologia dello Sviluppo Umano rispettivamente alla Brigham Young University e alla Pennsylvania State University, hanno dimostrato che:
esiste realmente la competizione tra fratelli (figli di una stessa coppia) e si impegnano costantemente per distinguersi l’uno dall’altro, e in questo processo gioca un ruolo importantissimo l’opinione che i genitori trasmettono loro.
E’ probabile che sia proprio questa la causa di numerosi conflitti tra fratelli, i primogeniti sopratutto..sono in generale ritenuti “più bravi” per quanto riguarda per esempio le prestazioni scolastiche. Dallo studio emerge che in una situazione in cui uno dei fratelli è particolarmente bravo in un determinato campo, quasi sicuramente l’altro tenterà di attirare l’attenzione dei genitori concentrandosi su qualcosa di totalmente diverso evitando la competizione.
Tuttavia, tale scelta non sempre è del tutto autonoma: infatti spesso è sufficiente un piccolo gesto di mamma e papà a spingere in un senso piuttosto che nell’altro influenzando pesantemente le preferenze del bambino, incrementando l’esigenza di distinguersi dal fratello/sorella. Un’altra scoperta inaspettata dello studio è che i genitori in genere ritengono “più bravo” il primogenito, anche nei casi in cui ciò non sia vero: psicologicamente tale inclinazione si spiega col fatto che solitamente le aspettative sui primi nati sono più alte e che, il fratello maggiore sarà sempre “più avanti”. L’unica eccezione? Nel caso in cui si abbia una sorella minore e un fratello maggiore: in questo caso la femmina è considerata più portata per gli studi del maschio. Nel corso degli anni i genitori generalmente non rivedono i loro giudizi sulle capacità dei figli, mentre spesso i ragazzi sono molto influenzati dalle opinioni di mamma e papà. Non è quindi del tutto fuori dal mondo affermare che due fratelli litigano perché “non hanno niente in comune”, tuttavia andrebbe tenuto a mente che i genitori probabilmente ne hanno in parte la colpa. Chi è primogenito allora? Deve (forse) sentirsi un po’ in colpa con i suoi fratelli. Chi non lo è, però, non se la prenda con lui…