In fotografia, i filtri sono accessori che si avvitano sull’obiettivo e permettono di modificare una foto al momento in cui si scatta.
Per la fotografia analogica esistono molti tipi di filtri. Nella fotografia digitale solo alcuni tipi di filtri sono utili, altri no perché gli effetti che danno possono essere ottenuti in post-produzione.
In questo articolo elencherò solo i filtri utili nell’era della fotografia digitale e a cosa servono.
Iniziamo a parlare del filtro polarizzatore: questo tipo di filtro rimuove i riflessi da tutte le superfici non metalliche e garantisce il massimo contrasto. Come tutti i tipi di filtri va avvitato sull’obiettivo, ruotandolo si possono ottenere diversi effetti visualizzabili direttamente dal mirino della reflex. Il filtro polarizzatore ha come unico “difetto” la diminuzione dell’esposizione di uno o due stop. Quindi, per avere la medesima esposizione, dovrai aumentare il tempo di posa o l’ISO o usare un’esposizione più ampia.
I filtri a densità neutra (detti più semplicemente filtri ND) hanno unicamente lo scopo di ridurre la quantità di luce che entra nell’obiettivo. Perché mai ciò dovrebbe servire?
Ebbene, ci sono alcune situazioni in cui è necessario usare tempi di posa lunghi. Se la luce disponibile è troppa, per poter allungare il tempo di posa è possibile usare un valore più alto per l’apertura. Però, valori molto alti possono causare diffrazione. Inoltre, anche un’apertura più chiusa in molte situazioni può non bastare. In questi casi, non potendo controllare le fonti di luce, l’unica possibilità risiede nel filtro ND. Un filtro di questo tipo si presenta come un pezzo di vetro più o meno scuro che va avvitato davanti all’obiettivo.
I filtri ND graduati a differenza dai filtri ND “lisci”, quelli graduati sono divisi a metà: una metà scura ed una chiara. Il confine tra le due parti è sfumato, così da rendere la transizione graduale.
Lo scopo dei filtri graduati è quella di equilibrare i cambiamenti di esposizione in una scena. Per questo trovano utilizzo soprattutto nella fotografia di paesaggio. Ovviamente, il filtro può essere spostata in alto o in basso, in questo modo si può posizionare l’orizzonte dove si vuole e sovrapporvi la linea divisoria. Esistono due tipi di filtri ND graduati: hard che sono adatti per le linee di confine molto nette come quella del mare; soft invece hanno una sfumatura più morbida, adatti più per quei paesaggi che presentano una linea non ben definita come i paesaggi montuosi.
Poi ci sono i filtri close up che sono un’alternativa economica ad un obiettivo macro. Sostanzialmente, hanno lo scopo di ridurre la distanza minima di messa a fuoco dell’obiettivo per permetterti ingrandimenti maggiori. Ne esistono di diversi tipi, che permettono diverse quantità di ingrandimento.
Infine ci sono i filtri UV che servono a filtrare i raggi ultravioletti, sembra un filtro apparentemente inutile perché le lenti moderne hanno uno strato anti UV incorporato infatti l’utilità di questo filtro è di altro tipo. Sostanzialmente, non va usato per introdurre qualche effetto particolare nelle immagini, ma per proteggere la lente frontale. In questo modo, se l’obiettivo prende una botta sulla parte frontale, a rovinarsi o a rompersi sarà il filtro UV, non la lente dell’obiettivo. Siccome un filtro UV costa tra i 10 e i 30 euro, sacrificare uno di questi filtri al posto di un obiettivo che ne costa centinaia o più sembra una buona strategia.
Il filtro UV, inoltre, non impedisce di usare contemporaneamente altri filtri. Esso infatti presenta una filettatura che ti permette di avvitare un ulteriore filtro davanti ad esso. Così puoi avere la protezione senza perdere la possibilità di aggiungere gli effetti permessi dagli altri filtri.
Spero di esservi stata utile. Buona luce da in3click.tv