Eutanasia: L’Italia è divisa in due, nonostante le molteplici richieste da parte dei cittadini, nonostante migliaia di appelli, ancora oggi non è assolutamente normata da alcun codice per cui essa è assimilata all’omicidio volontario.
L’ eutanasia, letteralmente buona morte, significa procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica. Nel caso si riesca a dimostrare il consenso del malato, lo Stato italiano lo considera comunque omicidio consenziente e gli anni di carcere vanno da sei a quindici. Nonostante le sofferenze di chi attua una simile scelta consapevole, l’Italia non ha ancora preso una decisione e non ha ancora attuato alcuna legge che tuteli questi pazienti.
Anche il suicidio assistito è considerato reato e nel caso di eutanasia passiva, pur essendo anch’essa proibita, la difficoltà nel dimostrare la colpevolezza la rende sfuggente a eventuali denunce.
Pochi giorni fa, Fabiano Antoniani, detto da sempre Dj Fabo ha messo fine ad una vita che era segnata, ormai, solo da sofferenze in seguito ad un incidente che gli ha tolto il sorriso. Per porre fine a queste sofferenze ha fatto ricorso all’eutanasia recandosi in Svizzera, uno dei paesi dove la legge non vieta di scegliere cosa fare della propria vita.
“Le mie giornate sono intrise di sofferenza e disperazione, non trovando più il senso della mia vita ora. Fermamente deciso, trovo più dignitoso e coerente, per la persona che sono, terminare questa mia agonia”. È lo stesso Dj Fabo, in una lettera-testamento consegnata all’associazione Luca Coscioni prima dell’ultimo viaggio in Svizzera, a spiegare più chiaramente di mille dichiarazioni il senso e lo scopo della sua scelta drammatica.
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, si è detto molto colpito dalle ultime vicende di dj Fabo e ha definito “doveroso” il confronto che c’è in Parlamento. Un tema, quello della legge sul fine vita, che continua a dividere le forze politiche. Ma specifica anche che la legge sulla quale la camera è impegnata a confrontarsi riguarda il testamento biologico e non l’eutanasia.
Il Presidente Mattarella non fa particolari riferimenti alle vicende accadute negli ultimi giorni ma vuole far sentire la sua vicinanza a tutti coloro che soffrono e in un’intervista dice: ”Nessun malato, ovunque, ma particolarmente nella nostra repubblica, deve sentirsi invisibile o dimenticato.”
Così come Dj Fabo, migliaia di persone che soffrono di gravi malattie e non hanno possibilità di guarire, fanno ormai da anni appelli per una legge che li aiuti a scegliere legalmente come morire ma in Italia non c’è ancora neanche l’idea di discuterne. “No alla cultura dello scarto. Ma serve un’alleanza tra tutti i soggetti per trovare soluzioni dignitose” così commenta Monsignor Vincenzo Paglia in un’intervista al Tg 1.
Marco Cappati combatte ormai da anni contro lo Stato Italiano affinchè legalizzi l’eutanasia infatti così si racconta nel suo sito: ”Fornisco informazioni e, in alcuni casi anche assistenza logistica e finanziaria, alle persone che vogliono ottenere l’eutanasia, quando vi siano le condizioni previste dalla proposta di legge di iniziativa popolare del Comitato per l’eutanasia legale. La mia azione è anche un atto di disobbedienza civile nei confronti delle leggi esistenti, in nome dell’affermazione del diritto all’autodeterminazione, alla libertà fondamentale di scegliere per se stessi, il proprio corpo e la propria malattia anche nella fase finale della propria vita. L’azione di disobbedienza civile, con autodenuncia, proseguirà fino a quando il Parlamento italiano non si sarà finalmente assunto la responsabilità di decidere in materia di finevita.”
Secondo la Chiesa cattolica, invece, la vita è stata donata da Dio e solo lui può disporne: ragion per cui l’eutanasia è un omicidio. È al massimo ammessa la fine delle terapie qualora venissero ritenute sproporzionate. È chiaro che una posizione del genere si pone esclusivamente dal punto di vista del medico, e mai dal punto di vista del paziente sofferente. In passato, anzi, talvolta questa sofferenza era ritenuta un modo di “partecipare” alla passione di Gesù e, ancora oggi, l’Italia è indietro nella somministrazione di morfina ai malati terminali.
Diverse religioni e comunità religiose hanno preso una posizione più o meno precisa nei confronti dell’eutanasia, seguendo direzioni non certo uniformi bensì diversificate e talora opposte. Tuttavia, le comunità religiose non strettamente sottoposte ad imposizioni gerarchiche non hanno un punto di vista compatto e uniforme nei confronti dell’argomento. La Chiesa cattolica è schierata nettamente contro l’eutanasia, considerando tali pratiche equivalenti all’omicidio o al suicidio. Rivolgendosi ad alcuni vescovi statunitensi, Papa Giovanni Paolo II dice: ”L ‘eutanasia o l’uccisione per pietà… è un grave male morale… Tale uccisione è incompatibile col rispetto per la dignità umana e la venerazione per la vita.” Infatti non tutte le chiese cristiane la pensano così: diverse chiese protestanti hanno assunto posizioni più liberali e alcune chiese minori riconoscono apertamente il diritto dell’individuo di disporre della propria vita.