L’Etna continua il suo spettacolo con numerose esplosioni dal Nuovo Cratere di Sud-Est. Oltre all’attività stromboliana nella parte sommitale del vulcano sono due le colate laviche.
Quella più recente si è formata ieri sera tardi ed è stata generata da una bocca effusiva che si è aperta dalla base del cratere diretta verso la Valle del Bove. La seconda, invece, presente già da due giorni segue lo stesso percorso della colata generata dell’eruzione dei primi di marzo e ha rallentato la propria discesa in direzione sud-ovest nelle vicinanze di Monte Frumento Supino, a circa 2650 metri di altitudine. L’ Etna è monitorato dagli esperti dell’Ingv. Non si registrano disagi per i voli in partenza e in arrivo dall’aeroporto Fontanarossa.
Dieci persone sono rimaste ferite dall’esplosione di uno dei crateri dell’Etna che è in attività. Sono stati colpiti da materiale lavico. Nessuno sarebbe in gravi condizioni. Soltanto sei saranno ricoverati negli ospedali di Catania e Acireale. Si tratta di una decina di turisti feriti a seguito di una esplosione freatomagmatica, conseguenza del contatto della lava con un blocco di neve. I lapilli volati in aria hanno colpito i turisti che si trovavano a poche centinaia di metri dalla colata nel versante sud. Le loro condizioni, comunque, non sarebbero gravi. Sul posto la polizia, il corpo forestale della regione siciliana, le guide alpine della Guardia di finanza.
Durante l’eruzione in corso da ieri mattina, alle ore 12:43 di oggi, 16 marzo, si è verificata un’esplosione freato-magmatica in località Belvedere, bordo occidentale della Valle del Bove, a circa 2700 metri di quota sul mare. L’esplosione è avvenuta in corrispondenza del fronte della colata di lava che emerge da una bocca posta alla base del Nuovo Cratere di Sud-Est, a circa 3200 metri di quota sul mare. Attualmente la lava avanza con una temperatura superiore ai 1000 gradi centigradi in una zona ricoperta di neve. La neve, al contatto con la lava, tende a sciogliersi, formando delle pozze d’acqua che possono venire ricoperte dalla lava in avanzamento. In quel caso, l’acqua sotto la colata lavica tende a vaporizzare e può causare esplosioni freato-magmatiche come quella avvenuta oggi. Nel fenomeno esplosivo è stato coinvolto anche un vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo, Boris Behncke, che ha riportato lievi escoriazioni. Il personale INGV-OE continua a monitorare con costanza l’evoluzione dei fenomeni.
Un’ alta colonna di cenere lavica emerge dal nuovo cratere di Sud-Est sull’Etna, dove e’ avvenuta un’altra intensa attività lavica stromboliana con una colata che emerge dalla base della ‘bocca’ che si e’ aperta a quota 3.200 metri. Il forte vento di alta quota ‘schiaccia’ la cenere lavica, spostandola in direzione Sud-Ovest. Il fenomeno impatta con l’operativita’ dell’aeroporto di Catania, con l’Unita’ di crisi dello scalo che ha deciso, per precauzione, di ridurre fino alle 9 di domattina il flusso degli aeromobili in arrivo limitandolo a 5 movimenti orari, che mediamente sono una decina. Resta regolare l’operativo degli aerei in partenza.
“Violenta esplosione al contatto fra lava e neve sull’Etna circa un’ora fa. Alcuni feriti, io stesso ho ricevuto una piccola ferita in testa però sto assai bene e mi sto calando una meritata birra!”. Così il ricercatore dell’Ingv di Catania, Boris Behncke, sul suo profilo Facebook commenta la sua esperienza sul vulcano, dove era assieme a un collega, per un sopralluogo sul fronte dell’eruzione dove c’è stata l’esplosione. L’esplosione freatica avvenuta, poco fa sull’Etna, si verifica quando il magma riscalda terra provocando l’evaporazione quasi istantanea dell’acqua, con conseguente esplosione di vapore, acqua, cenere, roccia. A spiegarlo è il vulcanologo Stefano Branca dell’Ingv di Catania: l’esplosione “è avvenuta sul fronte della colata lavica attiva a 2700 metri di quota ed è stata causata dal rapido scioglimento della neve”.
Attendiamo nuovi aggiornamenti, intanto continua in diretta il monitoraggio del vulcano.