Sabato 24 Ottobre 2015, alle 9.00 al Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Cagliari, come ogni anno avrà luogo l’immancabile appuntamento con il Linux Day, la giornata interamente dedicata ai sistemi GNU/Linux e, più in generale, al software libero.
Per chi non lo sapesse, per software libero si intende il software pubblicato sotto i termini di una licenza libera, come la General Public License (GPL) o la licenza MIT. La dicitura “software libero” ha un significato diverso da “software open source”, in quanto sta a indicare l’assoluta libertà di utilizzare il software per qualsiasi scopo, compresa la possibilità di modificarlo, ridistribuirlo e addirittura venderlo (lasciando comunque a chi lo acquista la possibilità di fare altrettanto).
Spesso ci si imbatte nel termine ‘copyright’. Bene, quando si parla di software libero si fa riferimento al termine ‘copyleft’, coniato da Richard Stallman nel corso degli anni ’80, che sta a indicare l’atto del lasciare il pieno controllo sul sorgente del software
Le origini del software libero
Si inizia a parlare di ‘software libero’ nel corso degli anni ’80. Va premesso che la nascita stessa del termine ‘software libero’ è dovuta alla nascita della sua controparte, ovvero il ‘software proprietario’, vale a dire il software che non lascia la possibilità di effettuare modifiche sullo stesso e in generale di fare quanto descritto nel secondo paragrafo. Sono esempi di software proprietario i sistemi Microsoft, i programmi Adobe e tanti altri. Tornando a noi, quindi, il software proprietario nasce nel momento in cui coloro che lo distribuiscono (ovvero le aziende) iniziano a porre restrizioni sull’utilizzo dello stesso.
Nel laboratorio di intelligenza artificiale del Massachusetts Institute of Technology, la prima battaglia per il software libero nacque proprio da Richard Stallman, il quale abituato a utilizzare software sul quale effettuare personalmente modifiche (per migliorarlo o per correggerne alcuni bug) si ritrovò ad avere a che fare con una stampante non funzionante e che non poté far funzionare a causa del software proprietario presente con essa.
Si può dire che questo avvenimento diede inizio alla battaglia di Richard Stallman per la libertà del software, e quasi contemporaneamente alla nascita del progetto GNU, che prevedeva la creazione di un sistema operativo completamente libero e disponibile sotto licenza GPL. E fu così che anche grazie al lavoro portato avanti da Linus Torvalds, uno studente finlandese appassionato di programmazione, nel 1991 vide la nascita il kernel Linux sotto il nome di Minix, arrivato nel 1994 alla versione 1.0.
Con l’unione tra il sistema GNU e il kernel Linux, si assiste alla nascita dei sistemi operativi basati su GNU/Linux (che d’ora in poi indichiamo sotto il nome di ‘Linux’ per semplificazione).
La diffusione di Linux
Da Linux, in oltre 20 anni di esistenza, sono derivati centinaia di sistemi operativi. Il più famoso è senza dubbio Android, il sistema di Google per telefoni e tablet.
I sistemi Linux sono di solito messi in contrapposizione con quelli Windows e UNIX (tra cui Mac OS), e possono vantare solitamente ottime performance, tant’è che vengono utilizzati principalmente nel campo dei supercomputer e più in generale nei luoghi in cui è necessaria grande potenza di calcolo. Ciò non esclude che Linux possa essere utilizzato sul proprio PC di casa o, cosa che non tutti sanno, anche sulle console da gioco come PlayStation 2 e Nintendo Wii.
Il Linux Day a Cagliari
Come detto a inizio post, il Linux Day si svolge a Cagliari da molti anni a questa parte (precisamente dal 2001) ed è organizzato dal Gulch (Gruppo Utenti Linux Cagliari h…), associazione di utenti Linux nata nel 1996 per confrontarsi in tema di Linux e software libero.
Tra gli obiettivi del Gulch, come descritto sul suo statuto, rientrano la divulgazione di una corretta informazione su Linux, lo scambio di esperienze tra i facenti parte del gruppo (e non) e l’organizzazione di attività di socializzazione tra appassionati. Il Linux Day rientra tra queste ultime.
Personalmente, prendendo parte al Linux Day da ormai due anni, posso dire di appoggiare pienamente l’iniziativa per vari motivi:
- è un punto di contatto tra appassionati di informatica, cosa rara soprattutto qui in Sardegna a causa della mancanza di una cultura del settore;
- è adatto a tutti gli utenti: non sono richieste conoscenze avanzate di informatica e può essere un punto di inizio per coloro che vogliono avvicinarsi al software libero ma che spesso non ne hanno avuto la possibilità per motivi più o meno vari;
- si trattano argomenti interessanti, che variano ogni anno e che soprattutto sono al passo con l’evoluzione del settore dell’informatica;
- non si parla solo di Linux, bensì si trattano argomenti riguardanti l’informatica a tutto tondo. Ad esempio lo scorso anno si è parlato di stampanti 3D e si poteva assistere a una dimostrazione sul loro utilizzo;
- si respira un’atmosfera cordiale e informale, è possibile interagire con coloro che tengono i seminari e non solo, si può provare Linux su dei computer messi a disposizione, riceverlo gratuitamente e addirittura farselo installare sul proprio computer.
Gli argomenti affrontati
Il Linux Day si svolge in una giornata sola e prevede due tracce lungo l’arco della giornata. Quest’anno è presente una traccia dedicata ai novizi, quindi a coloro che sono agli inizi con il software libero, i cosiddetti ‘beginner’.
L’altra traccia, invece è definita “tecnica” ed è quindi rivolta ad un pubblico più avanzato, magari composto da programmatori e più in generale da persone che conoscono già Linux e “ne vogliono sapere di più”.
Concludendo…
Rinnovo l’invito agli appassionati di informatica: prendete parte al Linux Day perché è un’occasione di confronto unica qui in Sardegna. Non ve ne pentirete.